Mary De Vita, in D'Arienzo
Mi ritrovo a scrivere frasi e parole che non dovevano essere scritte così presto. Non dovevano essere scritte ora, ma, come di natura, più in là. Non ci sei più e mi ritrovo con penna in una mano e rabbia nell'altra.
Non è giusto.
Non è giusto non poter guardarti più negli occhi… occhi che solo tu avevi, occhi che ti aprivano la strada alla felicità, gli occhi che ti rassicuravano che a questo mondo ci fosse qualcuno con così tanto amore e innocenza. Non è giusto non poter più parlare con te, tu che sapevi sempre cosa dire e che con una sola parola rassicuravi tutti. La parola dell'amore, vero! Non è giusto non poter più stare con te, perché dove eri tu era casa, ti sentivi al sicuro è protetto. Non è giusto non poterti più chiamare con la parola mamma. Anche perché non ce ne saranno più di mamme come te! Sono arrabbiato! Lo sono si, ma non sarebbe giusto soffrire senza andare avanti perché non l'avresti mai voluto…
Non sarebbe giusto avere il tuo ricordo con così tanta rabbia, perché tu di rabbia non ne hai mai avuta!
Non sarebbe giusto angosciarsi, chiudersi in sé e non vivere più, perché tu eri esempio di vita! Davi valore a tutto, davi importanza a tutto e come lo facevi tu, non lo farà nessuno!
Ci hai cresciuti Sotto le ali dell'amore, le tue ali le ali. Le ali più grandi e più spiegate dell'Angelo più bello. Non sarebbe giusto morire del silenzio che ora c'è nella nostra testa, ma sarà sempre giusto portarti dentro, tutto il tempo, così che tu possa vivere in eterno.
Ciao mammina, ti ameremo come l'unico amore esistente.
Un bacio sul cuore.
Walter e Michele.