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De Luca: “Abbiamo salvato l’Ospedale Landolfi dai cialtroni locali”

Vignola: “Dopo il danno, la beffa, mentre l'Amministrazione comunale tace"

Le ultime dichiarazioni di De Luca, in campagna elettorale per il terzo mandato, trovano, nell’Ospedale di Solofra, terreno fertile per la propaganda sul territorio comprensoriale. Alla dichiarazione: “Se non fosse stato per la Regione Campania, l’Ospedale Landolfi sarebbe stato affossato dai cialtroni (locali)” di De Luca, risponde però un indignato Vignola. L’ ex sindaco della città conciaria, infatti, proprio non ci sta’ a tacere alle parole affilate del Governatore. Oltre al disappunto nel notare la totale assenza di interesse, da parte dell’attuale amministrazione comunale, nei confronti di tali dichiarazioni, Vignola sottolinea come “…il presidente della Regione non può continuare con insulti ed offese, soprattutto dopo maggio 2021, in particolare con la delibera 201, che ha tramutato un potenziamento ospedaliero in un DEpotenziamento importante alla struttura.” Un “blitz”, così lo definisce l’ex sindaco solofrano, che ha ridotto all’osso la struttura ospedaliera, rendendo, quindi, il Landolfi, una semplice “appendice del Moscati di Avellino”. Conclude infine il suo intervento sottolineando l’estrema lentezza dei lavori, che avrebbero dovuto terminare “quasi due anni fa, privando il territorio, soprattutto, del proprio pronto soccorso.” Per rendersi conto della gravità della situazione, giova aggiungere che " ...l’Agostino Landolfi di Solofra è in un territorio con un bacino di utenti che raggiunge le 50 mila unità solo con i residenti, ai quali bisogna aggiungere quelli delle province limitrofe. Un ospedale che solo nel 2019 ha fatto registrare 1.300 interventi di ortopedia, 600 interventi di ginecologia e 500 parti”. Queste, invece, sono le parole, ed i numeri, riportati da Lorenzo Tramaglino e Tiziana De Lucia, per Fesica Confsa, rispettivamente segretario provinciale Avellino e responsabile del comparto ‘servizi ospedalieri‘ della provincia, che fanno eco, dal passato, ad una domanda sempreverde: ma questi numeri… dove sono stati reindirizzati? Forse persi tra gli scontrini delle cliniche private? Chissà, chi vi scrive ama solo i fatti... ed è un fatto che la perdita del Pronto Soccorso abbia nomi e cognomi già riportati, negli anni, sulle varie testate giornalistiche del nostro territorio. L'unica cosa che possiamo fare è decidere, quando per ognuno di loro giungerà il tempo, se mettere o meno una croce sul loro nome.

 

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