Siamo ad Agosto ed essendo Solofra una cittadina a vocazione industriale, la stragrande maggioranza delle persone tende, giustamente, a passare il proprio periodo di ferie dal lavoro presso località balneari o montane, spesso anche molto lontane dai nostri confini.
Ognuno ha i propri tempi e le proprie esigenze, ha i propri divertimenti ed il proprio modo di intendere il tempo libero che, fisiologicamente, varia da un'età ad un'altra, ma ciò che accomuna tutti noi è l'appartenenza a questo luogo.
Prima e dopo le vacanze, ci ritroviamo in queste strade, ci conosciamo più o meno bene, subiamo o siamo protagonisti degli eventi locali, regionali e nazionali.
C'è chi è più sensibile a determinati temi piuttosto che ad altri, così come gestiamo in modo differente le quotidiane vicissitudini.
Alcuni hanno scelto di lavorare distanti da casa o sono stati spinti dalla necessità di studio e sbocco professionale, altri scelgono di rimanere perché legati ad attività proprie, alla stessa filiera conciaria oppure, più romanticamente e "borbonicamente", perché è giusto provare a trovare una quadra dove si è nati.
Sappiamo tutti che il nostro sud, per una serie di fattori storicamente noti, è stato impoverito dalla cattiva gestione delle risorse e per una, anche nostra, colpevole scelta dei rappresentanti politici a tutti i livelli.
Il punto è cosa vogliamo rappresentare noi, per noi stessi, per il nostro luogo, per il suo futuro.
Il punto è se abbiamo o meno il coraggio di aprire nuove strade o di intraprendere gli stessi sentieri, ma con scarpe nuove, dando personalmente prova di essere il cambiamento che pretendiamo di vedere.
Mi auguro che questa mia osservazione non rappresenti una noia per chi legge, ma uno spunto di riflessione quantomai necessario in un momento storico del tutto nuovo ed inaspettato, dove ci si affaccia alla necessità di un impegno comune, scevro da visioni ideologicamente e faziosamente opposte.
Ma affinché ciò possa avvenire dobbiamo lasciarci alle spalle la logica delle promesse, la logica dei piaceri, la logica di chi vuole barattare la dignità di ognuno per i propri interessi storicamente personali, facendo leva sul bisogno e sui sentimenti più bassi.
Un cammino di crescita va fatto insieme, ad ogni costo, ma tenendo la guardia alta contro le meschinità e la sopraffazione del pensiero, contro chi, internamente ed esternamente ai nostri confini, prova ad ipotecare il futuro e la storia di un luogo che non sente intimamente bruciargli nel cuore.
Amici e concittadini... La libertà di pensiero, più del pane, alimenta la vita... Dimostriamoci degni dell'abbraccio dei nostri monti, di ciò che questa terra ci ha donato, affinché anche il solofrano più distante da casa non abbia mai a vergognarsi della sua piccola città tra le montagne
«Le rivoluzioni hanno ad essere fatte pel popolo e dal popolo» - Giuseppe Mazzini
In fede,
Alessandro De Stefano, cittadino di Solofra.