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Tempo Ordinario: Domenica 16.ma dell'Anno B (2023-24)

Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)  

Tempo Ordinario: Domenica 16.ma dell'Anno B (2023-24)

Introduzione. In Geremia Dio si dispiace per il danno dei cattivi pastori e promette il suo intervento in favore del suo popolo; questo si realizza nella persona e opera di Gesù e degli Apostoli e loro successori; Paolo ci ricorda che in Gesù tutti siamo salvati, Ebrei e discendenti dei pagani.

I - Geremia 23,1-6 - (a) Dio proclama: Guai ai pastori che, per loro incuria, fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo (1); essi devono pascere il mio popolo (2) e, invece, non ve ne siete preoccupati (2); anzi, Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate (2) e così Dio annunzia: ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere (2). Dio parla ai pastori di tutti i tempi: le pecore sono sue; chi le danneggia fa male a Lui; perciò li punirà. (b) Ma Dio promette anche: Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate (3) per i loro peccati, e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno (3); inoltre Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare (4) e non ne mancherà neppure una (4); così che non dovranno più temere né sgomentarsi (4). Dio promette l’intervento suo personale per raccogliere e curare le pecore e per provvederle di buoni pastori. Preghiamo che così sia sempre per noi. (c) Inoltre in futuro Ecco, verranno giorni … nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto (5), che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra (5) secondo la legge di Dio; addirittura lo chiameranno con questo nomeSignore-nostra-giustizia (6). Allora da Lui Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele vivrà in pace e tranquillo (6). Oracolo del Signore (1.2.4.5): certamente il Signore realizzerà la sua Parola. Già nell'AT Dio si prende cura del suo popolo, ma dei pastori tradiscono la loro missione; nel NT Gesù, Dio e uomo, pascolerà il suo popolo con sacerdoti, continuatori della sua missione. Gesù è fedelissimo; ma noi pastori non lo siamo abbastanza; pregate per noi pastori, perché, meditando la sua Parola, evitiamo errori e facciamo con fedeltà il nostro servizio, come Lui.

II -  Marco 6,30-34 – 1. (a) Gesù ha inviato Gli apostoli a predicare, perché facciano esperienza personale di apostolato; al ritorno si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto: guarigioni e liberazioni di ossessi, e quello che avevano insegnato (30). Ogni credente, battezzato e cresimato od ordinato riceve da Gesù tale missione. Sarebbe bene che tutti, sull’andamento e sui risultati dell’apostolato, ci confrontassimo con Gesù, p. es. nell’esame di coscienza: domandiamoci se l’abbiamo fatto bene, per intero e per lui, pentiamoci del male fatto, del bene non fatto e del bene fatto male; e anche con persone più esperte di noi. (b) Erano infatti molti quelli che andavano e venivano da Gesù e dagli Apostoli e non avevano neanche il tempo di mangiare (30). Gesù, perciò, per dare il meritato riposo, disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’» (31). Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte (32). Anche Lui si allontanava da tutti per pregare e per dormire, come  avvenne sulla barca (Mt 8,23-27). L'apostolato è un servizio importante, voluto da Dio per il prossimo, e comporta sacrifici; le necessità della gente sono tante e costringono a volte anche al rinvio di cose importanti, ma conviene conservare l’equilibrio e anche consigliarsi con persone esperte, per evitare di strafare. Senza il giusto riposo di sonno o pausa, c'è il rischio dello stress e dell’esaurimento con manifestazioni, che hanno effetti negativi sulle relazioni, e specie sull'apostolato. Occorre “divertirsi”, cioè cambiare attività o riposarsi sia sotto l’aspetto fisico, psicologico e spirituale. Un sacerdote, che, per un malinteso amore ai fedeli, elimina o riduce la preghiera, il sonno o i normali rapporti con gli altri, andrà incontro a conseguenze disastrose in ogni campo. Siamo prudenti, consigliamoci e correggiamoci.

 2. (a) Molti però… videro Gesù partire in barca con gli Apostoli e capirono, dalla direzione che presero, dove sarebbero sbarcati; e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero (33); ciò poteva avvenire specie se occorreva remare in caso di bonaccia. Ammiriamo l'amore della gente per Gesù e il desiderio di stare con lui. Dirà Pietro: “Tutti ti cercano” (Mc 1,37); anche Maria e Giuseppe lo cercarono quando lo persero (Lc 2,45). E noi abbiamo lo stesso desiderio di Gesù e lo cerchiamo nelle sue tante presenze, che egli ha istituite per noi? Siamo disposti a fare ogni sacrificio per stare con lui? per non perderlo col peccato? e per ritrovarlo se lo avessimo perduto? (b) Sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla e non si adombra nel veder frustrato il suo desiderio di far riposare gli Apostoli; anzi ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore (34), discepoli senza maestro, figli senza genitori...: il Suo cuore è sensibile verso i bisogni del prossimo. La stessa compassione, che nutriva per gli Apostoli stanchi, sente anche per questa gente affamata della Parola di Dio e assetata della sua luce per la loro intelligenza e di avvicinarsi a Dio. Ed Egli si mise a insegnare loro molte cose (34) con generosità. Questa gente ama e sente il bisogno di Gesù e del suo insegnamento. E noi amiamo Gesù, Dio e Uomo, Maestro e Salvatore, al di sopra di ogni cosa? Desideriamo la sua Parola? “La tua Parola mi sveglia al mattino e alla sera mi richiami con te” .

III - Efesini 2,13-18 - Gesù è venuto ad annunciare pace ai pagani, che erano lontani, perché non avevano legami con Dio, e pace agli Ebrei, che erano vicini a Dio, perché congiunti a lui con l'alleanza di Abramo e del Sinai (17). Per amore degli uomini Gesù ha riconciliato tutti e due i popoli con Dio (16)cioè realizzato la pace con Dio e fra loro, anzitutto per mezzo dell'incarnazione, unendo nella Sua Persona Divina la natura divina e quella umana e facendo suoi fratelli tutti gli uomini, e della redenzione, eliminando in se stesso l’inimicizia (16) fra Dio e l'uomo, causata dai peccati. Il risultato è che Cristo … è divenuto la nostra pace (14), facendo la pace (15), per mezzo della sua carne (13), cioè la sua natura umana, grazie al suo sangue (13), cioè la sua Passione e Morte, per mezzo della croce (16). Così egli ha abolito la Legge ebraica, legata all’Antica Alleanza, fatta di prescrizioni e di decreti (15), e l'ha sostituita con la nuova ed eterna Alleanza (Mt 26,28; Mc 14,24; Lc 22,20) e con la legge dell'amore. Eliminando la Legge ebraica, Gesù ha abbattuto il muro di separazione che… divideva gli Ebrei dal resto del mondo, cioè l’inimicizia (14), e ha creato in se stesso, dei due popoli, Ebrei e Pagani, un solo uomo nuovo (15), che è Gesù, e che di due popoli ha fatto una cosa sola (14), anzi li ha riuniti in un solo corpo (16), il Corpo Mistico. Risultato: Ora…, in Cristo Gesù, voi pagani, che un tempo eravate lontani da DioGli siete diventati vicini  (13), proprio come gli Ebrei, e, Per mezzo di lui, Gesù, … possiamo presentarci,/ gli uni e gli altri, Pagani ed ebrei,/ al Padre in un solo Spirito (18). Tutti siamo peccatori e siamo salvati per mezzo di Gesù, che è Dio e uomo e con la sua Vita e Morte ci ha riconciliati con Dio. Gesù ci ha riuniti nel suo Corpo Mistico e, con la guida sua e dello Spirito, possiamo presentarci al Padre ed essere accolti da lui. Ringraziamo la Trinità e ciascuna persona della Trinità per la parte avuta nell’opera di salvezza; riponiamo la nostra speranza in Dio Uno e Trino, che ci ha amati di amore infinito e ci chiede il nostro amore.

EUCARESTIA. Gesù continua a rendersi accogliente in tutti i suoi modi di presenza, specie nell’Eucaristia, perché prova compassione delle nostre miserie e si preoccupa dei nostri bisogni. Nella Messa ci dona se stesso e la sua Parola. Chiediamogli di valorizzare i suoi doni per le preghiere di Maria e Giuseppe, degli Angeli Custodì e dei Ss. Patroni. (mons. Francesco Spaduzzi)

Altri Temi: 1. Gli Apostoli avevano un dialogo continuo con Gesù su tutti gli argomenti, perché Gesù li aveva voluti portare all’intimità più grande con Lui. A questo chiama non solo gli Apostoli ma tutti i discepoli, perché tutti siamo tralci nella vite e membra del suo Corpo Mistico. Essa si raggiunge con l’intensa comunicazione con Lui, che crea o accresce o esprime comunione.

2. Non vanifichiamo la preoccupazione di Gesù per il giusto riposo degli Apostoli. Abbiamo cura di ciascuno di noi e seguiamo con attenzione anche i bisogni del nostro prossimo in questa materia. La dottrina sociale della Chiesa sostiene che col salario chi lavora deve poter provvedere, oltre al cibo, ai vestiti, alla casa, alla salute sua e dei familiari, alla vecchiaia, anche alle giuste ferie.

3. E se stiamo cercando riposo, perché ne abbiamo bisogno, ma c’è chi viene a chiederci aiuto spirituale, dobbiamo essere pronti a darglielo, perché il suo bisogno spirituale è normalmente più urgente del bisogno fisico e psichico del riposo. Gesù e gli Apostoli ce ne hanno dato l’esempio in questo brano del Vangelo, negli Atti e nelle Lettere.

4. Bellissima la promessa di Dio di venire Lui personalmente a prendersi cura del suo gregge, come la troviamo in Geremia ed Ezechiele; Dio la realizzerà alla lettera nella persona di Gesù, che è Dio e uomo, e che cercherà la pecore perdute e raccoglierà le disperse, si prenderà cura delle malate e le guarirà, porterà al pascolo le sane e le custodirà e interverrà in difesa delle deboli.

5. Gesù è la nostra pace, perché con la sua opera di salvezza ha riconciliato gli uomini con Dio e gli uomini fra di loro. Se tutti osservassimo i due precetti dell’amore, la nostra vita sulla terra sarebbe un paradiso, e non un purgatorio per tanti o un’anticamera dell’inferno per altri. Tutti siamo amati da Dio e tutti dobbiamo amarci fra di noi per amor di Dio. (mons. Francesco Spaduzzi)

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